COME TROVARE IL GIUSTO ASSETTO NELLE ASANA YOGA

20/04/23

Scopri come correggere e trovare il giusto Assetto nelle Asana Yoga, tramite il Metodo Natural Movement

Le asana(posizioni) dello Yoga non sono uguali per tutti, ogni posizione varia a seconda della persona che la esegue. Non è pensabile che tutti gli allievi eseguano la stessa posizione allo stesso modo, con le stesse distanze, con le stesse lunghezze e aperture. Questo perchè ogni allievo respira in maniera diversa, ha un corpo anatomicamente diverso e un’energia diversa da ogni altro praticante. Pertanto la pratica deve essere personalizzata sulla base di caratteristiche naturali respiratorie, fisiche ed energetiche.

Una pratica naturale implica l’apprendimento di un principio in primis nella vostra quotidianità, attraverso gesti e azioni comuni. Ad esempio nella camminata. In questo modo vi risulterà più semplice replicarlo nella pratica yoga. Ogni principio assimilato nel quotidiano potrà essere applicato nella pratica in classe con estrema semplicità e naturalezza!

PERSONALIZZARE LA PRATICA YOGA

Facciamo un esempio:
Mettetevi in piedi ed iniziate a camminare per la stanza, in maniera del tutto normale e naturale, come se steste passeggiando.
Adesso osservate il vostro passo, senza condizionarlo, ognuno di noi ha un proprio modo di camminare e una lunghezza nel passo.
Le distanze o lunghezze si dividono in: passo lungo-medio-corto

Ognuno ha due lunghezze che utilizza durante la camminata, una lunghezza sarà quella tenuta con andatura normale, un passo costante che vi permette di tenere lo stesso ritmo di movimento.

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Bisogna specificare che ogni movimento ha una sua carica ed una sua espressione, cosa significa?

CARICA ED ESPRESSIONE

Facciamo l’esempio dell’atletica leggera:
Nel salto in lungo, nel salto in alto e nel salto con l’asta, l’atleta prima di compiere il salto si prepara con una breve corsa, se osservate la corsa di ogni atleta in base alla disciplina, ma anche per la stessa disciplina, la distanza tra i passi cambierà da atleta ad atleta, proprio perché gli stessi atleti sono persone diverse tra di loro. Quella corsa prima del salto rappresenta il movimento di

carica prima dell’espressione di tale movimento, ossia il salto, che permetterà all’atleta di raggiungere la performance migliore. Quella corsa, quel movimento di carica, ha una costanza, un ritmo e una distanza tra un passo e l’altro che variano a seconda dell’altleta e che gli permettono di esprimere al meglio il salto. La distanza tra i passi può aumentare o diminuire al momento
dell’espressione e ciò cambia da atleta ad atleta, da persona a persona.

PASSO LUNGO- MEDIO O CORTO?

Tornando alla vostra camminata, osservate la distanza tra i passi con andatura normale, avete un passo lungo-medio o corto?
Prestate molta attenzione e siate naturali, vi servirà per personalizzare e migliorare la vostra pratica.

La vostra camminata normale, rappresenta la vostra carica, cioè un passo (lungo-medio o corto) che riuscite a tenere con costanza e che vi carica, vi prepara all’ espressione del movimento, mi spiego meglio!
Ora iniziate ad accelerare il passo, sempre di più, come se aveste fretta, immaginate di star facendo tardi ad un appuntamento, oppure a lavoro o ancora state per perdere l’ultima corsa dell’autobus/metro. Mentre lo fate prestate attenzione al vostro passo e al movimento degli arti, avete istintivamente aumentato la falcata o al contrario accorciato il passo, per essere più veloci?
Tutto ciò è soggettivo e cambia da persona a persona.

Può accadere che una persona abbia un passo medio con andatura normale e un passo lungo in accelerazione, o il contrario, oppure abbia un passo medio con andatura normale e un passo corto in accelerazione, o il contrario, o ancora un passo corto con andatura normale e un passo medio in accelerazione etc. esistono infinite combinazioni.

La vostra camminata normale, rappresenta la carica, cioè un passo (lungo, medio o corto) che riuscite a tenere con costanza e che vi carica, vi prepara all’espressione del movimento, quando cioè avete accelerato e modificato la
lunghezza del passo.
Inoltre avrete notato che l’espressione ha una sua durata terminata la quale il vostro passo torna ad avere la distanza e il ritmo precedenti, quindi torna in fase di carica e di Ri-carica per a prossima “espressione”.

Come si riporta tutto questo nello Yoga?

Le distanze dei vostri passi di “carica e di espressione” rappresentano le distanze naturali che dovrete assumere durante la vostra pratica nelle posizioni.
Con le giuste distanze la vostra pratica migliorerà e diverrà più semplice e funzionale.

IL GIUSTO ASSETTO

Immaginate di dovervi posizionare in Virabhadrasana I (p. del Guerriero I) quale sarà la distanza tra i piedi più funzionale e corretta per voi?
Semplice, il vostro passo di “espressione” rappresenta la distanza ottimale. Se il vostro passo è lungo avrete distanze lughe, ossia, nel caso di Virabhadrasana I (p. del Guerriero I) la distanza tra i piedi sarà molto ampia, se invece aveste un passo di “espressione” medio la distanza tra i piedi sarà media e se aveste un passo di “espressione” corto la distanza tra i piedi sarà corta.
Ciò significa che non dovrete cercare di imitare le posizioni così come le vedete andando magari a replicare una distanza che per voi è scomoda e può essere dannosa, ma dovrete sempre adattare l’asana alle vostre caratteristiche.
Buona pratica!

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